San Martino al Vomero

Quartiere Vomero

Il Vomero, situato su una delle colline più alte di Napoli, è uno dei quartieri di Napoli più ricco di fascino. Perfetto per chi cerca un’esperienza diversa rispetto al vivace centro storico, il Vomero offre panorami mozzafiato, una vivace vita sociale e angoli di tranquillità immersi nel verde.

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La storia del Vomero

Le origini: il Vomero rurale

Fino alla metà del XIX secolo, il Vomero era una zona completamente diversa da come la conosciamo oggi. La collina era ricoperta da vigneti, agrumeti e uliveti, che si estendevano fino alle pendici dominate dal monastero della Certosa di San Martino. La presenza di poche case coloniche e masserie indicava che l’area era abitata prevalentemente da contadini e piccoli proprietari terrieri.

Il nome stesso, “Vomero,” potrebbe derivare dal termine latino vomer, che significa aratro, un riferimento alla vocazione agricola del territorio. Altri ipotizzano che il nome abbia origine dal dialetto napoletano, legato alla conformazione collinare della zona, dove si coltivava la terra seguendo le curve naturali.

Nonostante la sua posizione dominante sulla città, il Vomero rimase per secoli un luogo isolato e poco frequentato, tranne che per i nobili che si recavano nelle ville e tenute private per godere della tranquillità della campagna.

La svolta dell’Ottocento: l’urbanizzazione del Vomero

La vera trasformazione del Vomero iniziò nella seconda metà del XIX secolo, con l’unificazione d’Italia e l’espansione urbanistica della città di Napoli. Il Vomero divenne una zona strategica per il nuovo piano regolatore, poiché offriva ampi spazi liberi e una posizione privilegiata lontana dal caos del centro storico.

Nel 1885, con l’approvazione della Legge per il Risanamento di Napoli, fu pianificato lo sviluppo di un quartiere residenziale sulla collina del Vomero. L’obiettivo era creare una zona abitativa per la borghesia e l’élite cittadina, che cercavano un luogo salubre e tranquillo dove vivere, lontano dalle condizioni insalubri del centro città.

Uno dei progetti più ambiziosi fu l’apertura di Via Scarlatti e Via Luca Giordano, strade ampie e alberate che ancora oggi rappresentano il cuore del Vomero. I nuovi edifici costruiti nel quartiere seguivano uno stile architettonico elegante, con palazzi signorili e ville in stile liberty.

Una foto storica del Vomero

Le funicolari: il legame tra il Vomero e il centro

Un momento cruciale nello sviluppo del Vomero fu la costruzione delle funicolari, che resero finalmente il quartiere facilmente accessibile dal centro di Napoli.

  • Funicolare di Chiaia (1889): collegava il quartiere con la zona di Chiaia, un’altra area residenziale elegante.
  • Funicolare Centrale (1928): la più moderna e utilizzata, che connette il Vomero con Piazza Ferdinando Fuga e il cuore della città.
  • Funicolare di Montesanto (1891): migliorò i collegamenti con la zona di Montesanto e i quartieri più popolari.

Questi impianti non solo facilitarono gli spostamenti, ma contribuirono a rendere il Vomero una meta ambita per chi cercava un equilibrio tra tranquillità e vicinanza al centro cittadino.

Il Vomero del XX secolo: modernità e crescita demografica

Nel corso del Novecento, il Vomero continuò a crescere, sia in termini urbanistici che di popolazione. Durante il periodo fascista, furono costruite nuove strade e piazze, come Piazza Vanvitelli, che divenne il centro pulsante del quartiere.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Vomero visse un ulteriore boom edilizio. Le aree verdi iniziarono a ridursi per lasciare spazio a nuovi condomini, trasformandolo in uno dei quartieri più densamente popolati di Napoli. Nonostante ciò, il Vomero è riuscito a preservare il suo fascino, grazie alla presenza di parchi come la Floridiana e di edifici storici come il Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino.

Le cose da vedere

Castel Sant’Elmo, un baluardo medievale con vista panoramica sulla città

Castel Sant’Elmo, situato sulla sommità della collina del Vomero, è uno dei simboli più iconici di Napoli. Questa fortezza, costruita nel XIV secolo per volere di Roberto d’Angiò, domina la città dall’alto e offre una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli, il Vesuvio, le isole di Capri, Ischia e Procida.

Originariamente edificato come residenza nobiliare, il castello fu successivamente trasformato in una struttura difensiva durante il periodo aragonese. La sua caratteristica forma a stella a sei punte è un esempio di architettura militare rinascimentale. Nel corso dei secoli, il castello ha avuto diverse funzioni: carcere, caserma e infine museo.

Cosa vedere

  • Il Belvedere, che offre un panorama unico su Napoli.
  • Le sale interne che ospitano mostre d’arte contemporanea e eventi culturali.
  • Le mura esterne, dove è possibile passeggiare ammirando la struttura architettonica e i panorami circostanti.

Informazioni utili

  • Orari: aperto tutti i giorni tranne il martedì.
  • Biglietto: accesso a pagamento, ma spesso ci sono riduzioni per studenti e famiglie.

Certosa di San Martino, capolavoro di arte barocca

Accanto al Castel Sant’Elmo sorge la Certosa di San Martino, un ex monastero certosino che oggi ospita uno dei musei più importanti di Napoli. La Certosa, costruita nel 1325 per volere di Carlo, duca di Calabria, è un capolavoro di architettura barocca e un vero e proprio scrigno di arte e storia.

La struttura subì numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione nei secoli, soprattutto durante il periodo barocco, quando grandi artisti come Giovanni Lanfranco, Cosimo Fanzago e Battistello Caracciolo contribuirono alla sua decorazione.

Cosa vedere

  • Il Chiostro Grande: un luogo di pace e bellezza architettonica, decorato con marmi pregiati.
  • Il Museo Nazionale di San Martino: ospita una ricca collezione di presepi, dipinti, sculture e documenti storici che raccontano la storia di Napoli.
  • La Chiesa della Certosa: decorata con affreschi e marmi barocchi, è un esempio straordinario di arte sacra.

Informazioni utili

  • Orari: aperto tutti i giorni tranne il mercoledì.
  • Biglietto: accesso a pagamento, con possibilità di biglietto cumulativo con Castel Sant’Elmo.

La Floridiana, un’oasi di pace nel cuore del Vomero

La Villa Floridiana è un parco pubblico e un’area verde che si estende per oltre 8 ettari, perfetta per passeggiate rilassanti e momenti di tranquillità. Costruita all’inizio del XIX secolo, la villa fu donata da Ferdinando I di Borbone alla sua moglie morganatica Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia.

Il progetto della villa fu affidato all’architetto Antonio Niccolini, che trasformò l’area in un parco romantico, con sentieri tortuosi, grotte artificiali e punti panoramici. Durante il Regno d’Italia, la villa fu acquisita dallo Stato e trasformata in un parco pubblico.

Cosa vedere

  • Il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina, ospitato nella villa, custodisce una delle collezioni più prestigiose di porcellane europee, cinesi e giapponesi.
  • Il Belvedere, da cui si può ammirare il Golfo di Napoli in tutta la sua bellezza.
  • I sentieri alberati, ideali per passeggiate e per godersi la natura lontano dal caos cittadino.

Informazioni utili

  • Orari: il parco è aperto tutti i giorni, con orari variabili a seconda della stagione.
  • Biglietto: ingresso al parco gratuito; il museo è a pagamento.

Piazza Vanvitelli, il cuore pulsante del Vomero

Piazza Vanvitelli è il centro nevralgico del Vomero e un importante snodo per lo shopping, la vita sociale e i trasporti. Intitolata al grande architetto Luigi Vanvitelli, la piazza è circondata da eleganti palazzi e rappresenta il punto di partenza ideale per esplorare il quartiere.

Belvedere di San Martino, uno dei panorami più belli di Napoli

Situato accanto alla Certosa di San Martino, il Belvedere di San Martino è uno dei punti panoramici più spettacolari della città. Da qui è possibile ammirare un panorama che spazia dal Vesuvio al Golfo, includendo il centro storico di Napoli e le isole.

Cosa fare

  • Godersi il tramonto, uno spettacolo indimenticabile per i visitatori.
  • Scattare foto: il Belvedere è uno dei luoghi più fotografati di Napoli.

Castel Sant'Elmo al Vomero

Come raggiungere il Vomero

Il Vomero è facilmente accessibile da diverse zone di Napoli grazie a una rete di trasporti pubblici ben sviluppata, che include funicolari, la Linea 1 della metropolitana e diverse linee di autobus. La sua posizione strategica sulla collina lo rende raggiungibile rapidamente, sia dal centro storico che da altre aree periferiche della città.

Raggiungere il Vomero in Funicolare

Le funicolari sono il mezzo di trasporto più caratteristico e comodo per raggiungere il Vomero. Questi impianti storici, che collegano le zone basse della città con la collina, offrono un viaggio suggestivo e veloce.

  • Funicolare Centrale
    • Collega Piazza del Plebiscito (fermata: Augusteo) a Piazza Vanvitelli, nel cuore del Vomero.
    • È la più utilizzata dai napoletani e dai turisti per la sua posizione centrale e la frequenza delle corse.
    • Tempo di percorrenza: circa 5 minuti.
  • Funicolare di Chiaia
    • Parte da Via Cimarosa (zona Chiaia) e arriva a Piazza Vanvitelli.
    • Ideale per chi si trova nella zona elegante di Chiaia e desidera raggiungere il Vomero senza cambi.
  • Funicolare di Montesanto
    • Collega il quartiere Montesanto (nei pressi della Pignasecca) al Vomero, con capolinea a Via Morghen, vicino al Castel Sant’Elmo.
    • Perfetta per chi viene dalla zona della Pignasecca o dai quartieri spagnoli.

Come arrivare al Vomero in metropolitana

La Linea 1 della metropolitana, conosciuta come la “metropolitana dell’arte” grazie alle sue stazioni spettacolari, è un altro modo rapido e comodo per raggiungere il Vomero.

  • Fermate principali al Vomero:
    • Vanvitelli: situata nel cuore del quartiere, in prossimità di Piazza Vanvitelli.
    • Quattro Giornate: vicina allo stadio Collana e alla zona residenziale.
    • Medaglie d’Oro: a breve distanza da via Cilea e da altre aree residenziali.
  • Percorso:
    La Linea 1 collega il Vomero con il centro città (fermate come Toledo e Municipio) e con la zona nord di Napoli, fino a Piscinola.
  • Frequenza:
    Corse ogni 8-10 minuti nelle ore di punta.

Arrivare al Vomero in autobus

Il Vomero è servito da numerose linee di autobus che lo collegano con diverse zone di Napoli.

  • Linee principali:
    • C31: collega la zona collinare con Chiaia e il Lungomare.
    • V1: servizio rapido che unisce il Vomero con i quartieri periferici.
    • R4: unisce il Vomero con il centro storico e Piazza Garibaldi (stazione ferroviaria).

Gli autobus rappresentano un’opzione economica, anche se possono essere soggetti al traffico cittadino nelle ore di punta.

Al Vomero in auto

Raggiungere il Vomero in auto può essere una scelta comoda, ma è importante tenere conto di alcune limitazioni:

  • Parcheggi:
    Il Vomero dispone di parcheggi privati e a pagamento, soprattutto nelle aree di Piazza Vanvitelli e Via Cilea. Tuttavia, i posti disponibili sono limitati, specialmente durante i weekend e le ore di punta.
  • ZTL (Zona a Traffico Limitato):
    Alcune aree del quartiere, come Via Scarlatti e Via Luca Giordano, sono pedonali o soggette a restrizioni al traffico, quindi è consigliabile parcheggiare in zone limitrofe.
  • Percorso consigliato:
    Dalla Tangenziale di Napoli, prendi l’uscita Vomero e segui le indicazioni per le principali vie del quartiere.

Arrivare al Vomero se arrivi da fuori Napoli

  • Dalla Stazione Centrale di Napoli (Piazza Garibaldi):
    Prendi la Linea 1 della metropolitana in direzione Piscinola e scendi a una delle fermate del Vomero (Vanvitelli, Quattro Giornate o Medaglie d’Oro).
  • Dall’Aeroporto di Napoli-Capodichino:
    Utilizza l’Alibus fino a Piazza Garibaldi, poi segui le indicazioni per la metropolitana Linea 1.