Il presepe napoletano nella tradizione: personaggi e scenografie

Quella del presepe napoletano è sicuramente una delle tradizioni più amate e più note della cultura italiana. Ovviamente il cuore pulsante della tradizione è a Napoli ma la tradizione è sicuramente diffusa, seppur con qualche differenza, in gran parte della nostra penisola.

Certo, il presepe è nato a Napoli ed è qui che nasce la tradizione di raccontare la natività ripercorrendo le scene di vita quotidiana della Napoli del ‘700, con i suoi momenti, le sue tradizioni, i suoi artigiani e i suoi mestieri. Ma rispetto a quanto si potrebbe pensare, la tradizione del presepe, intesa quale “rappresentazione scenica” della natività non è soltanto napoletana, almeno nell’accezione più ampia del termine. Le prime raffigurazioni della Natività, infatti, risalgono addirittura al III e II secolo. È il caso della Vergine con Gesù Bambino, ritrovata alle Catacombe di Priscilla a Roma.

La tradizione della Natività affonda le sue radici anche nella tradizione bizantina dove è frequente rintracciare la raffigurazione della Vergine distesa con Gesù Bambino in una mangiatoia e San Giuseppe all’esterno della grotta. Tradizione bizantina presente finanche nelle rappresentazioni di Giotto. L’arte pittorica, però, non solo ha radici risalenti nel tempo ma ha ispirato anche la tradizione popolare. Il presepe, ben presto, si diffonderà nelle chiese dove iniziavano ad essere riproposte raffigurazioni della natività caratterizzate anche da elementi naturali e da momenti di vita quotidiana. Il presepe iniziò quindi a diffondersi già nel XV secolo soprattutto nell’Italia Centrale e in Emilia Romagna.

Il presepe napoletano nella storia di Napoli

Il presepe napoletano entra di diritto nella tradizione napoletana a partire dal XVI secolo. Fu nel Regno di Napoli che prese vita, per la prima volta, il presepe “moderno” ad opera di Gaetano Thiene, il primo ad unire la Natività con le scene di vita quotidiana, il primo a diffondere il presepe napoletano nelle case, oltre che nelle chiese. Il primo ad introdurre nel presepe personaggi vestiti con abiti contemporanei.

La diffusione del presepe napoletano continuò nel XVII secolo quando iniziò ad adornare le sfarzose case dei nobili ma il vero sviluppo avvenne del settecento (motivo per il quale la versione più apprezzata del presepe è quella del Settecento napoletano).

In quegli anni nacquero vere e proprio scuole nelle principali città italiane. La tradizione del presepe di diffuse ben preso a Genova, a Bologna e, ovviamente, a Napoli. Subito dopo nelle Marche e in Umbria e, in generale, nello Stato Pontificio. Ben presto il presepe prese a diffondersi nelle case dando vita a vere e proprie competizioni: molte casate nobiliari dedicavano intere stanze agli allestimenti, allestimenti che ovviamente interessavano anche gli abiti, sempre più spesso realizzati in tessuti di pregio.

Il passo per la diffusione di massa fu breve. Ben presto, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, il presepe divenne l’elemento predominante in gran parte delle case, cuore pulsante delle festività natalizie.

Il presepe napoletano, dal ‘700 ad oggi

A Napoli il rito del presepe si ripete da centinaia di anni e da centinaia di anni si ripete soprattutto il rito della costruzione e dell’allestimento del presepe, delle sue scenografie, dei suoi personaggi e, soprattutto, della magia di costruire il presepe pezzo dopo pezzo.

Nella realizzazione del presepe napoletano, fin dal ‘700, l’aspetto più importante è quello della scenografia, delle ambientazioni. Non si tratta di costruire uno sfondo qualsiasi ma di creare una vera e propria narrazione. Scene di vita quotidiana che riproducono fedelmente le attività della Napoli del ‘700. Ecco che quindi nel presepe napoletano troveremo una commistione unica di grotte e case, di mercati e locande. Ogni ambientazione è realizzata utilizzando materiali naturali come sughero, legno e muschio, per creare l’effetto di un villaggio vivo e pulsante. La natività nel presepe napoletano viene spesso posta in una grotta o in un rudere, rappresentando la povertà in cui è nato Gesù, e simboleggiando anche la redenzione e la rinascita.

I principali personaggi del presepe napoletano

Ci sono personaggi che, ovviamente, non possono mancare nel presepe napoletano. I Re Magi, la Vergine Maria, San Giuseppe e Gesù sono ovviamente imprescindibili ma altrettanto importanti sono Benino, il pastore che dorme, così come gli altri pastori accorsi per condurre i doni. Realizzati in terracotta, Cicci Bacco e Benino sono il vero e proprio must del presepe, ma non possono mancare l’acquaiola e gli zampognari, il pizzaiolo e il macellaio, il fruttivendolo e il mercante.

Altrettanto ovvia è la visita a San Gregorio Armeno, sicuramente prima dell’8 dicembre, giorno che molti napoletani dedicano tuttavia all’acquisto dei pastori, soprattutto se si ha intenzione di creare un presepe napoletano da zero.